venerdì 29 agosto 2008

Beviamo l'acqua del rubinetto!


Ormai è tempo di abbandonare le nostre cattive abitudini, una di queste è quella di comprare acqua in bottiglia... Bere acqua del rubinetto è un modo pratico e semplice per risparmiare denaro, ridurre l'inquinamento e l'utilizzo/spreco di materie prime e fonti fossili, la produzione di rifiuti e pure il traffico sulle nostre strade. L'acqua dei nostri rubinetti è potabile e controllata (a Reggio Emilia ad esempio è controllata quotidianamente da Ausl, Arpa e la stessa municipalizzata) . Per chi non ama il sapore disinfettante basta semplicemente utilizzare il 'trucco' di lasciar decantare l'acqua un po' in una caraffa o bottiglia aperta. I vantaggi insomma saranno sia ambientali, che economici... Quanto paga e quanto inquina in un anno una persona che consuma acqua in bottiglie di plastica nella misura di 1 litro al giorno? Trecentosessantacinque litri corrispondono a poco più di 40 confezioni da 6 bottiglie di 1,5 litri (240 bottiglie). Ai prezzi attuali il costo va da 90 a 200 euro all’anno. Tenete presente che 1.000 litri d'acqua potabile del rubinetto costano 1 EURO o poco piu' in una città media del Nord Italia.Per trasportare 15 tonnellate, che corrispondono a 10.000 bottiglie d’acqua da 1,5 litri, un camion consuma 1 litro di gasolio ogni 4 km (25 litri ogni 100 km). Ipotizzando una percorrenza media di 1.000 km, tra andata e ritorno (l’acqua altissima e purissima che va del Sud Tirolo alla Sicilia ne percorre molti di più), il consumo di gasolio ammonta a 250 litri, ovvero 250.000 cm3 che, divisi per 10.000 bottiglie corrispondono a 25 cm3 di gasolio per bottiglia. Moltiplicando 25 cm3 per 240 si deduce che il consumo giornaliero pro-capite di 1 litro di acqua in bottiglia comporta un consumo di 6 litri di gasolio all’anno. A questi 6 litri di gasolio vanno aggiunti:
- i consumi di petrolio per produrre le bottiglie di plastica (8 kg per 240 bottiglie); - i consumi di gasolio dei camion che trasportano le bottiglie di plastica vuote dalla fabbrica che le produce all’azienda che imbottiglia l’acqua e dei camion della nettezza urbana che le trasportano dai cassonetti agli impianti di smaltimento o riciclo; - i consumi di benzina degli acquirenti nei tragitti casa – supermercato - casa e casa – cassonetti (se non si ha l'utile raccolta porta a porta) - casa. Ipotizziamo quindi che il consumo annuo totale di combustibili fossili pro-capite di una persona che compri l’acqua in bottiglie di plastica sia di almeno di 8 litri di gasolio/benzina oltre gli 8 kg di petrolio. Una famiglia di quattro persone , spende quindi ogni anno da 320 a 720 euro e fa bruciare almeno 32 litri di combustibili fossili per bere acqua in bottiglie di plastica invece dell’acqua potabile che sgorga dal rubinetto di casa. A tutto questo si aggiunge poi la produzione di rifiuti che è stimata anche in un massimo di 12 chilogrammi a testa di rifiuti in plastica prodotti a famiglia, che se non riciclata, ma messa in discarica o bruciata, oltre al danno ambientale (diossine, nanopolveri ed altri inquinanti) comporta un nuovo spreco energetico (l'energia che si ricava dal bruciare plastica è minore di quella utilizzata per produrre l'oggetto) e di costi di smaltimento. In pratica.. MAI UNA GIOIA... Quindi beviamo acqua di rubinetto...!

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